Autostima
- Francesco Parretti
- 19 feb
- Tempo di lettura: 4 min
L’autostima è un processo mentale complesso, automatico e ripetitivo. Può essere definita come un insieme di giudizi valutativi, legati alla propria sicurezza, che l'individuo dà di se stesso.

La costruzione dell' autostima durante il corso della nostre esistenze tende a cambiare innumerevoli volte, rafforzando in noi convinzioni che non sempre rispecchiano la realtà, ma che anzi ci illudono della sua natura. Questo processo mentale, automatico e fuorviante, scaturisce sia da fattori individuali che dal confronto che siamo portati a fare con la società in cui viviamo (modelli, stereotipi ecc.). L’autostima diviene così, sotto questa influenza, un prodotto dalle opinioni che abbiamo su noi stessi.
Essere sicuri di se stessi è qualcosa che non ha alcun rapporto con ciò che siamo o non siamo in grado di fare, ma riguarda in realtà ciò che pensiamo o crediamo di noi stessi e delle nostre capacità.
L'emozione è la chiave d'accesso a questo meccanismo. È ormai noto infatti che le emozioni negative sono quelle legate a una bassa autostima: stati come tristezza, sfiducia, avvilimento e paura, riducono infatti il nostro campo percettivo e limitano le nostre capacità. Al contrario emozioni positive rafforzano la considerazione che abbiamo di noi stessi, perchè ci permettono di godere di stati produttivi come serenità, speranza, fiducia e ampliano non solo le nostre prospettive sul mondo, ma anche la nostra flessibilità di pensiero.
La qualità di autostima influenza l’atteggiamento e il modo in cui affrontiamo gli eventi della vita, ma anche e soprattutto del nostro stato di benessere. Se i pensieri sono caratterizzati dal rimpianto, dal biasimo o dal senso di colpa, a risentirne sarà la nostra fiducia e le azioni che poi andremo a mettere in atto. Allo stesso modo, se le idee per il futuro sono ottimiste, piene di speranza, allora staremo bene e beneficeremo sicuramente di maggiore sicurezza e fiducia . Prendere consapevolezza di questo meccanismo è il primo grande passo per alzare il livello di fiducia in se stessi e nei confronti degli altri.

COME MODIFICARE LA PROPRIA AUTOSTIMA?
La nostra volontà può modificare gli effetti dell'autostima. Esistono molte strategie da mettere in atto per dar valore alle nostre qualità e smettere di porre l'accento sui difetti e sulle insicurezze:
Smettere di giudicarsi costantemente. Il chiacchiericcio interiore di chi ha poca autostima è costellato perlopiù da pensieri e giudizi negativi che generano una spirale discendente. Questo vortice verso il basso è composto da trappole mentali che non fanno altro che ridurre ulteriormente la fiducia in se stessi e, di conseguenza, l’autostima. È importante rendersene conto e imparare a distaccarsene, come un testimone imparziale.
Sapersi accettare. In molte persone esiste l’equivoco di fondo per cui accettazione significhi assumere un atteggiamento passivo nei confronti di se stessi, non progredire. Sbagliato, accettarsi significa volersi bene, trovare i propri spazi, coltivarli e comprendere il proprio potenziale. Significa avere una visione più chiara di come stanno le cose, senza il velo del giudizio, per agire attivamente nel momento presente.
Coltivare la fiducia. La consapevolezza porta a una maggiore conoscenza di sé che incrementa, di conseguenza, fiducia e benessere. Possiamo anche sbagliare, ma è giusto fidarci di noi stessi piuttosto che cercare sempre una soluzione, una guida dagli altri. Ognuno di noi è unico e merita di aspirare alle proprie qualità.
Evitare di auto-sabotarsi. La differenza tra chi ha l’autostima alta e chi bassa è che il primo vede negli errori e nei fallimenti un’opportunità per imparare qualcosa su di sé, mentre il secondo le vede come una conferma della propria inadeguatezza. Muoversi in questa direzione significa modellare la propria mentalità e liberarsi di molti aggregati culturali legati alla propria educazione. È forse il punto più difficile da attuare, quello che richiede senz'altro un percorso per istruire la formazione di una nuova mentalità. Ma è solo grazie a questo nuovo modellamento di pensiero che iniziamo a prendere atto di sfumature e punti di vista nuovi, scansando la comune trappola fatta di conclusioni e giudizi affrettati.
Circondarsi di persone che fanno stare bene. Passare il proprio tempo libero con persone che coinvolgono allo scambio sociale, ad attività di svago, che riconoscono il buono e il bello negli altri, che producono sensazioni positive in noi. Questo non significa fare affidamento solo su di loro, ma saper scegliere e indirizzare le scelte del nostro tempo libero sempre in funzione del benessere.
Coltivare il proprio giardino segreto. Ognuno di noi custodisce spazi intimi di evoluzione e ricerca. Mantenere la fiamma ardente della curiosità al fine di sviluppare interessi, questo è l'indirizzo per non chiudersi in se stessi. Praticare sport, apprendere una disciplina, ascoltare musica, dipingere, informarsi, viaggiare, qualsiasi attività volta alla produzione creativa è un tesoro personale unico e irripetibile. È importante avere il coraggio di provare esperienze nuove e improvvisare con maggiore frequenza. Condividere con gli altri questo spazio personale equivale ad aprire i cancelli del cuore, un vero e proprio giardino segreto.
Curare il proprio corpo. Non significa truccarsi o mascherare quelli che a noi sembrano difetti esteriori. Significa imparare a dialogare con la nostra struttura fisica, educarla all'esercizio, al movimento e all'espressione, darle maggiore attenzione. Il corpo parla al pari della mente, siamo un organismo unico e intelligente che si coinvolge in tutte le sue parti. Imparando questo saremo in grado di provare nuovi stati di benessere e aggirare facilmente in maniera del tutto automatica situazioni di sfiducia e ostacoli sulla vita.
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