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Autostima

L’autostima è un processo mentale complesso, automatico e ripetitivo. Può essere definita come un insieme di giudizi valutativi, legati alla propria sicurezza, che l'individuo dà di se stesso.



La costruzione dell' autostima durante il corso della nostre esistenze tende a cambiare innumerevoli volte, rafforzando in noi convinzioni che non sempre rispecchiano la realtà, ma che anzi ci illudono della sua natura. Questo processo mentale, automatico e fuorviante, scaturisce sia da fattori individuali che dal confronto che siamo portati a fare con la società in cui viviamo (modelli, stereotipi ecc.). L’autostima diviene così, sotto questa influenza, un prodotto dalle opinioni che abbiamo su noi stessi.


Essere sicuri di se stessi è qualcosa che non ha alcun rapporto con ciò che siamo o non siamo in grado di fare, ma riguarda in realtà ciò che pensiamo o crediamo di noi stessi e delle nostre capacità.


L'emozione è la chiave d'accesso a questo meccanismo. È ormai noto infatti che le emozioni negative sono quelle legate a una bassa autostima: stati come tristezza, sfiducia, avvilimento e paura, riducono infatti il nostro campo percettivo e limitano le nostre capacità. Al contrario emozioni positive rafforzano la considerazione che abbiamo di noi stessi, perchè ci permettono di godere di stati produttivi come serenità, speranza, fiducia e ampliano non solo le nostre prospettive sul mondo, ma anche la nostra flessibilità di pensiero.


La qualità di autostima influenza l’atteggiamento e il modo in cui affrontiamo gli eventi della vita, ma anche e soprattutto del nostro stato di benessere. Se i pensieri sono caratterizzati dal rimpianto, dal biasimo o dal senso di colpa, a risentirne sarà la nostra fiducia e le azioni che poi andremo a mettere in atto. Allo stesso modo, se le idee per il futuro sono ottimiste, piene di speranza, allora staremo bene e beneficeremo sicuramente di maggiore sicurezza e fiducia . Prendere consapevolezza di questo meccanismo è il primo grande passo per alzare il livello di fiducia in se stessi e nei confronti degli altri.



COME MODIFICARE LA PROPRIA AUTOSTIMA?


La nostra volontà può modificare gli effetti dell'autostima. Esistono molte strategie da mettere in atto per dar valore alle nostre qualità e smettere di porre l'accento sui difetti e sulle insicurezze:


  • Smettere di giudicarsi costantemente. Il chiacchiericcio interiore di chi ha poca autostima è costellato perlopiù da pensieri e giudizi negativi che generano una spirale discendente. Questo vortice verso il basso è composto da trappole mentali che non fanno altro che ridurre ulteriormente la fiducia in se stessi e, di conseguenza, l’autostima. È importante rendersene conto e imparare a distaccarsene, come un testimone imparziale.


  • Sapersi accettare. In molte persone esiste l’equivoco di fondo per cui accettazione significhi assumere un atteggiamento passivo nei confronti di se stessi, non progredire. Sbagliato, accettarsi significa volersi bene, trovare i propri spazi, coltivarli e comprendere il proprio potenziale. Significa avere una visione più chiara di come stanno le cose, senza il velo del giudizio, per agire attivamente nel momento presente.


  • Coltivare la fiducia. La consapevolezza porta a una maggiore conoscenza di sé che incrementa, di conseguenza, fiducia e benessere. Possiamo anche sbagliare, ma è giusto fidarci di noi stessi piuttosto che cercare sempre una soluzione, una guida dagli altri. Ognuno di noi è unico e merita di aspirare alle proprie qualità.


  • Evitare di auto-sabotarsi. La differenza tra chi ha l’autostima alta e chi bassa è che il primo vede negli errori e nei fallimenti un’opportunità per imparare qualcosa su di sé, mentre il secondo le vede come una conferma della propria inadeguatezza. Muoversi in questa direzione significa modellare la propria mentalità e liberarsi di molti aggregati culturali legati alla propria educazione. È forse il punto più difficile da attuare, quello che richiede senz'altro un percorso per istruire la formazione di una nuova mentalità. Ma è solo grazie a questo nuovo modellamento di pensiero che iniziamo a prendere atto di sfumature e punti di vista nuovi, scansando la comune trappola fatta di conclusioni e giudizi affrettati.


  • Circondarsi di persone che fanno stare bene. Passare il proprio tempo libero con persone che coinvolgono allo scambio sociale, ad attività di svago, che riconoscono il buono e il bello negli altri, che producono sensazioni positive in noi. Questo non significa fare affidamento solo su di loro, ma saper scegliere e indirizzare le scelte del nostro tempo libero sempre in funzione del benessere.


  • Coltivare il proprio giardino segreto. Ognuno di noi custodisce spazi intimi di evoluzione e ricerca. Mantenere la fiamma ardente della curiosità al fine di sviluppare interessi, questo è l'indirizzo per non chiudersi in se stessi. Praticare sport, apprendere una disciplina, ascoltare musica, dipingere, informarsi, viaggiare, qualsiasi attività volta alla produzione creativa è un tesoro personale unico e irripetibile. È importante avere il coraggio di provare esperienze nuove e improvvisare con maggiore frequenza. Condividere con gli altri questo spazio personale equivale ad aprire i cancelli del cuore, un vero e proprio giardino segreto.


  • Curare il proprio corpo. Non significa truccarsi o mascherare quelli che a noi sembrano difetti esteriori. Significa imparare a dialogare con la nostra struttura fisica, educarla all'esercizio, al movimento e all'espressione, darle maggiore attenzione. Il corpo parla al pari della mente, siamo un organismo unico e intelligente che si coinvolge in tutte le sue parti. Imparando questo saremo in grado di provare nuovi stati di benessere e aggirare facilmente in maniera del tutto automatica situazioni di sfiducia e ostacoli sulla vita.



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